Il bellissimo borgo, che si conserva quasi intatto con strette e pittoresche stradine, era nato per affiancare i monaci benedettini dell'Abbazia di San Salvatore nella loro dura vita di preghiera e lavoro. Il monastero, prima benedettino poi cistercense, nacque intorno al 750 per volere del re longobardo Rachis che lo destinò inizialmente al controllo della via Francigena nella vallata sottostante. Dell'Abbazia, che per un millennio irradiò il suo potere (non solo religioso) in tutta la zona orientale dell'Amiata, restano la chiesa, tratti di mura e la magnifica cripta. Il potere di questa solitaria abbazia si scontrò poi con gli Aldobrandeschi che si installarono sul versante occidentale dell'Amiata, la comunità di monaci ebbe grande importanza nella storia dei rapporti fra Papato ed Impero. Abbadia San Salvatore negli ultimi due secoli si è sviluppata grazie alle miniere di mercurio e cinabro, che nonostante le durissime condizioni di vita, i minatori hanno continuato a sfruttare fino agli anni '80. Ora, non lontana dall'abitato, la vecchia area della miniera è stata riqualificata come Museo minerario (dal 2001).
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