Fattoria Granducale di Alberese
Sulla collina che domina il paese sorge la villa-fattoria della tenuta granducale, oggi sede dell’Azienda agricola di Alberese. Nata nel 1470 come fortilizio, fu voluto dal priore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, proprietario della tenuta, del quale rimane lo stemma di famiglia sulla facciata.
Nel Cinquecento il complesso passò alla famiglia dei Medici e vicino all’edificio principale venne costruita la cappella gentilizia dedicata a san Rabano e a san Giovanni Battista, oggi conosciuta come chiesa di Sant’Antonio Abate. Nei primi anni del XVII secolo il castello fu ridotto a fattoria da un priore di casa Medici; passato successivamente ai Principi Corsini di Firenze, fu adibito ad abitazione del personale di servizio. Nel 1839 la tenuta fu acquistata da Leopoldo II di Lorena, che la utilizzò come residenza per seguire direttamente le grandi opere di bonifica del territorio. Considerata un bene austriaco in Italia, in seguito alla Prima Guerra Mondiale fu espropriata e affidata all’Opera Nazionale Combattenti che in pochi anni bonificò i terreni restituendo centinaia di ettari alla coltura.
Acquisita infine nel 1979 dalla Regione Toscana, il complesso della villa-fattoria fu restaurato e trasformato in centro di rappresentanza dell’Azienda agricola di Alberese, divenuta una delle maggiori aziende regionali italiane.
All’interno degli edifici dell’azienda è oggi conservata la statua romana dell’imperatore Gallieno, rinvenuta nel 1850 alla foce dell’ Albegna.[2]
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