La pieve di Santo Stefano a Cennano è un luogo di culto cattolico che si trova nei pressi di Castelmuzio, nel comune di Trequanda, in provincia di Siena.
La facciata ha un semplice profilo a capanna, dove si staglia il portale goticizzante, risaltato rispetto al prospetto e sormontato da un'alta monofora con la vetrata policroma raffigurante santo Stefano.
Da domenica 6 a venerdì 11 agosto 2017, tra Castelmuzio, Asciano e Pienza, Il Festival musicale delle Crete Senesi, Collegium Vocale Crete Senesi (prima l'Accademia delle Crete Senesi), si terrà in piccole ma magnifiche chiese antiche, come la pieve Santo Stefano a Cennano.
Collegium Vocale Crete Senesi è nata per iniziativa di Philippe Herreweghe, direttore d’orchestra belga e grande amante dell’Italia, e di un gruppo di musicisti dell’Orchestre des Champs-Elysées e del Collegium Vocale Gent. Concepita come contrappunto dell’intensa attività musicale della stagione, questo festival annuale, che si svolge a sud di Siena, offre ai musicisti e al pubblico uno spazio incomparabile di creatività, d’ispirazione e d’incontri.
“I concerti si tengono in piccole ma magnifiche chiese antiche che appartengono ad abbazie o a parrocchie e vengono scelte, in funzione dei programmi, per la qualità della loro acustica.
Con luoghi da sogno come Santo Stefano (Castelmuzio), Sant’Anna in Camprena (Pienza) o San Francesco (Asciano), la regione delle Crete Senesi si rivela a tutti i partecipanti come una delle più belle e meglio conservate d’Europa, nelle vicinanze di città prestigiose come Firenze, Siena, Montepulciano o Montalcino, nel cuore di una regione vinicola straordinaria. Il livello eccezionale dei concerti, così come la relazione tra lo splendore dei paesaggi e la ricchezza di una cultura che risale agli Etruschi, fanno di questo festival un evento unico per il pubblico italiano e internazionale. Obiettivo dell’Accademia, oltre ai concerti dati da grandi solisti o da ensemble rinomati, è di aiutare nuovi talenti. Il programma è vasto ma di altissimo livello e percorre ‘ cinque secoli di musica contemporanea’ presentata ogni volta in modo nuovo, rivelatore e, almeno così ci auguriamo, entusiasmante!”
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