"...Radicofani : Splendida fortezza vicino Castiglione d'Orcia che controllava il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio
Radicofani era anticamente una fortezza che ha controllato per secoli il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Il paese offre un bellissimo panorama sulla Val d'Orcia, l'Amiata, l'Appennino e i laghi Trasimeno e di Bolsena, tutti nei dintorni, facilmente raggiungibili in poco tempo.
A Radicofani ebbe la signoria Ghino di Tacco che, impossessatosi della Rocca, spadroneggiò nel territorio con le sue gesta, per alcuni da "castigatore di ingiustizie e di potenti", per altri semplicemente da "audace bandito".
Sono in questi anni che si impone la sua leggendaria figura di ribelle ghibellino, facendo di Radicofani la base delle sue imprese da "brigante gentiluomo", menzionate sia da Dante sia da Boccaccio.
Tra gli edifici da segnalare ci sono il Palazzo Pretorio, la chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo, la Chiesa di S. Agata e naturalmente i resti molto ben mantenuti della Rocca, con il cassero e le due fortificazioni completamente visitabili.
Per la sua posizione strategica sull'antica Via Francigena la Rocca di Radicofani venne usata da Papa Adriano IV per arginare l'avanzata di Federico I il Barbarossa che governava la Toscana centro sud dall'alto del Castello di Montegrossi..."[2]
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