Giorgio di Giovanni (Giorgio da Soena) nacque a Siena in data imprecisata, probabilmente verso la fine del XV secolo.
Il quadro rappresenta l’episodio di storia locale (guerra di Siena) della demolizione della fortezza costruita a Siena dagli Spagnoli intorno al 1550 per volere dell’imperatore Carlo V e del suo rappresentante in città Don Diego Hurtado de Mendoza. La fortificazione era stata voluta per fronteggiare le tensioni tra l’Impero e la Francia, nonostante i cittadini fossero contrari. Nel luglio del 1552 ebbe luogo una rivolta appoggiata dai Francesi che cacciarono da Siena le truppe spagnole e concessero ai cittadini di abbattere la fortezza. La scena mostra il momento in cui la folla esce dalla città liberata dagli Spagnoli e accorre verso la fortezza, armata di pale e picconi, mentre dal cielo la Vergine e Gesù Bambino assistono e inviano la loro benedizione allontanando con la croce le nere nuvole minaccianti pioggia.
Al di sotto è presente una fascia orizzontale con nove stemmi relativi alle famiglie degli ufficiali in carica in quell’anno: Turchi, Simoni, Nini, Cecchini, Benassai, Bandinelli, Gori, Cerini, Pecci. Altri due stemmi, appartenenti alle famiglie Mauri e Petroni, sono rappresentati ai lati dell’iscrizione posta sulla parte inferiore del quadro:
SENENSIUM LIBERTATIS LAQUEUS, SUB SPECIE BONI DOLOSE FABRICARI CEPTUS, AB EORUM PATRONA DEI GENITRICE MARIA, ALBA MEDIANTE CRUCE, NONIS AGUSTI MDLII CONTRITUS EST. BARTHOLOMEO BENASSAI CAMERARIO BICHERNAE, PROVISORIBUS EIUSDEM ANTONIO CECHINO, ALFONSO NINO, ADRIANO SIMONE BLASIOQUE TURCO PRIMUM; DEINDE NICOLAO GORO, GUIDONE BANDINELLO, FRANCESCO CERINO ATQUE CAMILLO PECCIO
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