Il palazzo del Chiarone, noto anche come palazzo Boncompagni o Dogana pontificia del Chiarone, è situato lungo la via Aurelia, nel territorio comunale di Capalbio (GR). La sua ubicazione è nei pressi della frazione di Chiarone Scalo, nelle vicinanze del torrente Chiarone che segna il confine tra la Toscana e il Lazio.
Storia
Lo storico edificio sorse come residenza rurale cinquecentesca della Maremma grossetana.
Successivamente, con l'istituzione del vicino confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa, la proprietà del complesso passò allo stato pontificio, pur trovandosi in territorio granducale, che lo adibì a dogana.
Le funzioni di tale dogana pontificia controllava l'ingresso e l'uscita delle merci dallo Stato della Chiesa, che transitavano lungo il corrispondente tratto della via Aurelia; un'altra dogana si trovava nella frazione Pescia Fiorentina, presso l'attuale villa del Fontino (attualmente adibita a residenza agrituristica), per il controllo delle merci che venivano trasportate lungo l'asse viario parallelo.
A seguito dell'Unità d'Italia, le dogane pontificie furono dismesse e il palazzo del Chiarone fu acquistato dalla famiglia Boncompagni, che vi risiedette per alcuni decenni e conferì al complesso una delle denominazioni per le quali è attualmente conosciuto.
Agli inizi del Novecento, l'edificio fu venduto ai Magrini; il complesso è tuttora di proprietà privata.
Descrizione
Il palazzo del Chiarone si presenta come un imponente complesso a pianta quadrangolare in stile tardo rinascimentale, disposto su più livelli, preceduto da un caratteristico porticato attraverso il quale si giunge all'ingresso.
Le strutture murarie si presentano rivestite in intonaco, dove sono evidenti i segni di alcune ristrutturazioni di epoca posticcia; l'ampiezza e l'imponenza del palazzo è testimoniata dalla suddivisione, al suo interno, in quasi 100 stanze totali, tra le quali vi era anche un appartamento papale. Il complesso includeva anche la prigione in cui venivano posti in stato di fermo coloro che commettevano illeciti doganali, oltre ad alcuni vani adibiti a stalla.
Bibliografia
Aldo Mazzolai. Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura. Firenze, Le Lettere, 1997.
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