L’Isola Clodia è una collinetta situata all’estremo nord del Padule della Diaccia Botrona.
Riserva naturale Diaccia Botrona
La Riserva è situata nella parte centrale della Provincia di Grosseto, lato mare ad una distanza di circa 5 km in linea d'aria da Grosseto. Il territorio si presenta come l'ultimo lembo del Padule di Castiglione, inizialmente occupato da un seno marino (Porto Traiano dei Romani) e poi lago e laguna: la Riserva naturale include la vasta zona palustre compresa tra il fiume Bruna ed il tratto di pineta lungo la strada Castiglione-Marina di Grosseto, oltre alla pineta stessa.
La palude è divisa nelle due zone, di diversa ampiezza, della Diaccia e della Botrona dall'argine che congiunge Casa Ximenes ai Ponti di Badia, presso l'Isola Clodia.
La zona più vicina al fiume Bruna ha meglio conservato le caratteristiche di palude d'acqua dolce, mentre la parte restante si è nel tempo trasformata in una laguna salmastra, con conseguenti modificazioni nella vegetazione e nella fauna ospitata.
Geologicamente appare quindi di recente formazione per l'apporto naturale dei sedimenti e per successive bonifiche di colmata risalenti al periodo Lorenese iniziate da Pietro Leopoldo nel 1766 e definitivamente abbandonate solo nel 1952. Attualmente le litologie che interessano l'area sono i limi argillosi del Padule Aperto e di Castiglione, la Formazione a Macigno che costituisce l'Isola Clodia e un altro piccolo rilievo 500 m più a Nord-Ovest e il cordone sabbioso che costituisce il Tombolo di Castiglione.
Parte dell'Area Contigua, lato mare, rientra nel SIC 112 dove "Oltre che per il loro valore paesaggistico e per le loro funzioni protettive e ricreative, le pinete rivestono una notevole importanza in quanto ospitano alcune specie ornitiche fortemente minacciate (Coracias garrulus) o molto rare in Italia (Clamator glandarius).
Nel cuore della riserva naturale, in località Isola Clodia, si trovano alcune testimonianze di epoca romana e i resti dell'Abbazia di San Pancrazio al Fango di origini medievali.
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