La chiesa di San Biagio, opera di Antonio da Sangallo il Vecchio ed esempio dell'architettura rinascimentale toscana del XVI secolo, sorge poco fuori il centro storico della città, in una posizione isolata.
Madonna di San Biagio | Antonio Giamberti da Sangallo
Antonio Giamberti da Sangallo, detto il Vecchio per differenziarlo dal nipote Antonio da Sangallo il Giovane (Firenze, 1455 – Firenze, 1534), è stato un architetto e scultore italiano, del Rinascimento, specialista nella progettazione di opere di fortificazione, tanto da essere considerato uno dei protagonisti delle innovazioni che caratterizzano la "fortificazione alla moderna".
Tuttavia, nonostante la sua specializzazione, il capolavoro di Antonio Giamberti è costituito dalla chiesa di San Biagio presso Montepulciano (1516-1518) che rappresenta una delle più interessanti espressioni dell'architettura rinascimentale. Nella realizzazione di questo gioiello Antonio si richiama alla basilica di San Pietro disegnata dal Bramante, utilizzando la pianta a croce greca con cupola centrale e due torri (di cui solo una realizzata per intero) tra i bracci della croce. A differenza dell'opera bramantesca, però, San Biagio "non è un organismo di corpi curvi, ma un incastro di volumi squadrati" (Giulio Carlo Argan).
A Montepulciano, dove, dal 1518, stabilì il centro della propria attività, il Sangallo progettò forse anche il Palazzo Nobili-Tarugi sulla piazza Grande, anche se studi recenti attribuiscono tale palazzo al Vignola. Sono invece attribuiti a lui con maggiore certezza il Palazzo Dal Monte (oggi Palazzo Contucci), il Palazzo Cocconi e Palazzo Del Pecora, dove l'architetto si ispirò alle forme del classicismo contemporaneo. Suo è anche il Pozzo dei Grifi e dei Leoni nella Piazza Grande di Montepulciano (1520)
Sempre in Toscana realizzò opere di particolare pregio come il Palazzo del cardinale Del Monte a Monte San Savino e la chiesa dell'Annunziata ad Arezzo. Sulla base di suoi disegni fu trasformata la chiesa di Sant'Agostino a Colle Val d'Elsa.