Cartolina di Siena, fonte Branda, Siena. Fontebranda, nella via omonima, è il cuore del territorio della Nobile Contrada dell'Oca [1]
Le Fonti di Siena
La bellezza delle antiche fonti di Siena testimoniano l'importanza dell'acqua nella città medievale. Le fonti maggiori sono Fonte Gaia, Fontebranda, Fonte d'Ovile, Fonte Nuova d'Ovile, Fonte di Follonica, Fonte del Casato, Fonte di Pescaia.
Le fonti minori sono Fonte delle Monache, Fonte di San Maurizio, Fonte di Pantaneto, Fonte dei Pispini, Fonte di San Carlo, Fonte dell'Orto Botanico; Fonti nella valle di Porta Giustizia, Fonte del Laterino, Fonte delle Sperandie; Fonte Caccialupi, Fontebecci, Fonte delle Cannelle, Fonte della Prodaia.
Bottini
I bottini sono una rete di acquedotti sotterranei, che alimentano ancora oggi, le Fonti storiche della città. Uno dei due rami principali dei bottini ed il più antico è quello maestro di Fontebranda, lungo 7,5 km. che da Fontebecci e dal ramo di Chiarenna nella zona nord di Siena scorre a notevole profondità.L'altro ramo maestro lungo 15,7 km. e più superficiale è quello di Fonte Gaia che alimenta la nota fonte in piazza del Campo e altre poste a quote minori.
Fonte Gaia è situata nel piccolo lato rettilineo di Piazza del Campo dirimpetto a quello lungo su cui affacciano il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia.
La fontana, inaugurata nel 1346, fu una tale gioia per i senesi che da allora fu chiamata "Fonte Gaia". Nel 1409 furono commissionati a Jacopo dalla Quercia una serie di bassorilievi per decorarla; questi, conclusi nel 1419, furono sostituiti nel XIX secolo da copie e da allora gli originali sono stati dapprima all'interno del Palazzo Pubblico, poi nello Spedale di Santa Maria della Scala, ove si trovano tutt'ora.
Il fontanone monumentale, recintato da una cancellata in ferro installata nel 1868, è decorato internamente da bellissimi bassorilievi di Tito Sarrocchi (copie degli originali di Jacopo della Quercia) raffiguranti scene della storia della creazione dell'Uomo nei lati corti e, sul lato lungo, la Madonna col Bambino fra gli angeli e le virtù. Infine, sulle lesene all'inizio delle due pareti laterali, vi sono raffigurate Rea Silvia e Acca Larenzia, in ricordo delle origine leggendarie di Siena. A tal proposito vi sono anche delle statue raffiguranti delle lupe. [2]
Fontebranda, situata nella nobile Contrada dell'Oca, è la fonte più grande, e più famosa, della città di Siena. La struttura è effettivamente imponente: la fonte è caratterizzata da tre ampie arcate gotiche ogivali sormontate da merli e una fila di archi ciechi con motivi triangolari. Il frontale è ornato da quattro zampilli leonini con al centro lo stemma di Siena.
Il Borgo d'Ovile è un rione del centro storico di Siena, nel Terzo di Camollia.
Tra gli edifici che vi sorgono ci sono la chiesa di San Donato, già abbazia dei vallombrosani, la chiesa di San Pietro a Ovile, la Fonte Nuova e il nucleo più antico di palazzo Salimbeni. Al confine si trova inoltre la Porta a Ovile e, subito fuori dalle mura, l'antica Fonte d'Ovile.
La Fonte d'Ovile è un bacino idrico storico di Siena, situato in via Baldassare Peruzzi appena fuori dalla Porta a Ovile. La fonte attuale fu costruita intorno al 1260 per sostituire nell'uso una vicina fonte preesistente. La fonte è caratterizzata da una doppia arcata ogivale che introduce alla grande vasca, utilizzata per l'abbeveraggio e come lavatoio.
Il Borgo d'Ovile è un rione del centro storico di Siena, nel Terzo di Camollia.
Tra gli edifici che vi sorgono ci sono la chiesa di San Donato, già abbazia dei vallombrosani, la chiesa di San Pietro a Ovile, la Fonte Nuova e il nucleo più antico di palazzo Salimbeni. Al confine si trova inoltre la Porta a Ovile e, subito fuori dalle mura, l'antica Fonte d'Ovile.
Costruita tra il 1296 e il 1303, la Fonte Nuova fu costruita su progetto di Camaino di Crescentino e Sozzo di Rustichino. È caratterizzata da una doppia arcata ogivale in laterizi che introduce alla grande vasca, utilizzata per l'abbeveraggio e come lavatoio.
Il bottino di alimentazione, tuttora funzionante, è visitabile su appuntamento: è lungo 610 metri e si sviluppa interamente all'interno alle mura. Alcuni tratti sono visitabili previa prenotazione.
L'area in cui si trova la Fonte di Follonica è una vallata a est della città, fra due rilievi sulle cui sommità si collocano la chiesa di San Francesco e quella di S. Spirito.
La Fonte di Follonica era una delle più belle e importanti fonti della città, con il paramento murario in facciata, oggi solo parzialmente visibile, formato da filari di quattro mattoni alternati a ricorsi di conci di travertino; una particolare tipologia muraria, non utilizzata in altre fonti, caratteristica nelle architetture dell’edilizia senese tra la metà del Tredicesimo ed i primi decenni del Quattordicesimo secolo.
La fonte di Follonica nel territorio della Contrada del Leocorno riportata alla luce dopo anni in cui era interrata. [3]
Nel mese di Settembre 2003 è iniziata una collaborazione tra Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti ed il Comune di Siena, per indagare e ripristinare la Fonte di Follonica.
Nel territorio della Contrada dell'Onda si trovano due fonti antiche, la Fonte del Casato (chiamata anche Fonte Serena) e la Fontanella.
La Fonte del Casato
La Fonte Serena è oggi meglio conosciuta come Fonte del Casato si trova lungo il margine del Casato di Sotto, dal quale si scende per due tratti di scale.
Poco significativa dal punto di vista artistico la Fonte del Casato è probabilmente la più particolare di Siena in quanto è stata costruita in una zona centrale della città nascosta tra case e palazzi alla fine di una lunga scalinata. Voluta nel 1352 dagli abitanti del quartiere rimase sempre sconosciuta ai più tanto che un osservatore dei fiorentini durante l'assedio del 1555 non la inserì nell'elenco delle fonti senesi.[4]
Il Museo dell’Acqua di Siena è situato in via Fonti di Pescaia 1, sopra le antiche Fonti di Pescaia. Il museo occupa tre piani, due di origine settecentesca ed il terzo ottocentesca.
Il Museo dell’Acqua si trova a Siena in Strada delle Fonti di Pescaia N° 1.
Il Museo dell’Acqua èsituato nei locali che si trovano sopra le Fonti di Pescaia dove i soci della Diana collaborano con il Comune di Siena e accompagnano i visitatori lungo il percorso. La visita comprende il Museo, le Fonti di Pescaia e il relativo bottino.
Fonti di Pescaia
Le fonti minori
Le fontane di contrade
La fontana dell'Onda
La fontana dell'Onda è situata di fronte all'Oratorio della Contrada, all'inizio di via di Fontanella, in prossimità dell'antica, omonima fonte (i documenti attestano la sua presenza almeno dal 1263).
Fonti e fontane di Siena | Galleria fotografica
Le fonti maggiori
Fonte Gaia
Particolare Fonte Gaia
Fontebranda
Fonte Branda
Fonti di Fontebranda
Fonte d'Ovile
Fonte d'Ovile
Fonte d'Ovile
Fonte Nuova d'Ovile
Fonte Nuova
Fonte Nuova di notte
Fonte del Casato
Fonte del Casato
Fonte del Casato, bacino
Fonte di Follonica, archi
Fonte di Follonica
Fonte di Follonica
Fonte di Pescaia
Fonte di Pescaia
Fonte Di Pescaia
Le fonti di Siena e i loro
aquedotti (1906)
La sorgente dell'Ermicciolo, Vivo’Orcia, Monte Amiata
Fonte Gaia in piazza del Campo a Siena, 1856, Archivi Alinari, Firenze
Jacopo della Quercia, disegno Fonte Gaia
Le fonti minori
Fonte delle Monache
Fonte di San Maurizio
Fonte di Pantaneto
Fonte dei Pispini
Fonte di San Carlo
Fonte dell'Orto Botanico
Fonti nella valle di Porta Giustizia
Fonte del Laterino
Fonte delle Sperandie
Fonte Caccialupi
Fontebecci
Fonte delle Cannelle
Fonte della Prodaia
Fabio Bargagli Petrucci è l’autore di due preziosi volumi su Le fonti di Siena e i loro acquedotti.
Nominato podestà nel 1926, Fabio Bargagli Petrucci avviò numerose iniziative culturali e realizzò vari progetti urbanistici, tali da segnare il suo decennio podestarile come uno dei più vivaci della storia senese del XX secolo.
Fabio Bargagli Petrucci, Le fonti di Siena e i loro aquedotti, note storiche dalle origini fino al MDLV, 1906, Siena : Olschk
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L'importanza dell'acqua per l'uomo è sempre stata fondamentale, in particolar modo nel periodo medievale perché‚ gli usi che ne facevano erano svariati e comprendevano quello artigianale (per macinare il grano, lavorare il cuoio e le pelli, per la gualcatura della lana e in seguito per la produzione della carta), quello alimentare (per bere, per cucinare e per abbeverare gli animali), quello agricolo e quello igienico. L'acqua veniva poi utilizzata per spegnere gli incendi che, nell'antichità, erano purtroppo molto frequenti.
Siena - a differenza di molte città, non soltanto italiane, sviluppate sulle rive di un fiume - nasce sulla cima di tre colline in una posizione meno malsana e più difendibile dagli attacchi nemici, ma molto distante da grossi corsi d'acqua. I fiumi intorno a Siena, infatti, o sono lontani (Merse, Elsa, Ombrone) o, seppur vicini, avevano una portata d'acqua assai scarsa in certi periodi dell'anno (Arbia, Tressa, Staggia).
Da qui la necessità per i Senesi di ricorrere alla costruzione di fonti limitrofe alla città che sfruttassero vene esistenti o addirittura vecchie fonti o pozzi di epoca romana o etrusca.