La chiesa di San Biagio, opera di Antonio da Sangallo il Vecchio ed esempio dell'architettura rinascimentale toscana del XVI secolo.
La chiesa di San Biagio presenta una pianta a croce greca, con quattro bracci rettangolari simmetrici che si incontrano nella crociera quadrata, coperta dalla cupola, di 13 metri di diametro, che venne costruita tra il 1536 e il 1544. Quest'ultima è a sezione circolare e poggia su quattro pennacchi. Vi è un forte dislivello tra il tamburo esterno (movimentato da lesene ioniche che si alternano a nicchie e a finestre) e quello interno (con un finto loggiato formato da una serie di alte arcate a tutto sesto), risultando quest'ultimo ad una quota inferiore rispetto al primo. La copertura è costituita da una doppia calotta con al centro una stretta intercapedine e termina in alto con la lanterna, anch'essa con finestre.[2]
Ciascuno dei quattro bracci della chiesa è coperto con volta a botte in parte cassettonata ed illuminato da una finestra rettangolare che si apre nella parete di fondo. Inoltre, nelle pareti laterali della navata e del transetto, si aprono delle nicchie ad arco a tutto sesto, all'interno delle quali vi sono degli altari laterali marmorei.
A ridosso della parete fondale dell'abside (l'abside semicircolare visibile esternamente costituisce la sacrestia) si trova l'altare maggiore, caratterizzato dal ricco dossale in marmo, opera di Giannozzo e Lisandro di Pietro Albertini che lo realizzarono nel 1584. Al centro, tra due colonne corinzie, vi è l'affresco trecentesco, ritenuto miracoloso, raffigurante la Madonna in trono col Bambino, detto della Madonna di San Biagio; ai lati vi sono quattro nicchie, ciascuna delle quali contiene una statua marmorea di Ottaviano Lazzeri; le sculture, risalenti al 1617, raffigurano (da sinistra) San Giovanni Battista, Santa Caterina da Siena, Sant'Agnese e San Giorgio.[3]